PRESENTAZIONE / SLOGAN

RIDIAMO VITA AGLI SPAZI DELLA CULTURA



Nello spirito della legge regionale n° 69 del dicembre 2007 dal titolo:

“Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali”, è iniziato un percorso partecipativo, aperto a tutti, sul riutilizzo del Teatro De Filippo.



Il Teatro De Filippo ha bisogno di un progetto di recupero, ha bisogno di vivere una nuova stagione: una vera battaglia di civiltà !



Partecipa anche tu con idee, progetti, video testimonianze e iniziative a sostegno del nuovo percorso
Posta un commento, oppure lascia un contatto e sarai informato sui prossimi incontri


PROGETTO

Il Teatro De Filippo di Cecina


Il Teatro De Filippo di Cecina

il palcoscenico in pianta




Interno




Esterno

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

1
ristrutturare e recuperare il Teatro De Filippo di Cecina attraverso un processo che coinvolga la città; riflettere sul presente per immaginare in modo polifonico e partecipato gli scenari di un comune futuro desiderabile.

2
fare del Teatro De Filippo un luogo di ritrovo e di condivisione di spazi, avendo come principale riferimento le esigenze di aggregazione dei giovani. 



3
intercettare finanziamenti regionali destinati al recupero di strutture storiche a sostegno di politiche sociali rivolte ai giovani

4
intercettare finanziamenti nazionali e comunitari destinati alla ristrutturazione energetica di edifici pubblici adibiti ad uso sociale e culturale

UN TEATRO DA VIVERE

Teatro Comunale come sede della Scuola Comunale di Teatro: teatro, musica, formazione, laboratori, atelier
Rapporto privilegiato col mondo della scuola

Laboratori e progetti video e musicali

Incubatore di progetti partecipativi, spazi e organizzazione di capacità progettuali teoriche e professionali , attorno a “temi e problemi” di urbanistica partecipata, altra economia, sostenibilità ambientale ecc...

Eventi e mostre: arte contemporanea, scultura, foto, eventi musicali, incontri ...
MANIFESTO del Comitato

Sono anni che il Teatro Comunale di Cecina vive una situazione di sostanziale sottoutilizzo.
Le limitate risorse dell'Amministrazione Comunale riescono ad assicurare 30 giorni di apertura all'anno (alcune giornate dedicate al cartellone invernale ed altre dedicate alle associazioni e al mondo della scuola). Il Teatro perciò rimane chiuso 330 giorni l'anno!
Dall'inizio di quest'anno inoltre, il Teatro ha palesato cedimeti strutturali che ne rendono ancora più difficoltoso l'accesso e l'utilizzo da parte della cittadinanza.
Si tratta di una situazione insostenibile che intendiamo risolvere attraverso un percorso di progettazione collettiva, dove l'Amministrazione e i Cittadini, insieme, misurano la propria coesione e la propria capacità di individuare percorsi nuovi, alternativi, capaci di dare risposta all'esigenza/diritto di avere nella propria città un Centro Culturale / Centro di Aggregazione / Teatro, aperto e fruibile.

Il Comitato intende fornire all'Amministrazione di Cecina sia strumenti di riflessioni che strumenti operativi al fine di giungere ad un completo recupero del Teatro De Filippo.

I punti:
  • come ristrutturare il Teatro
  • dove trovare le risorse
  • progetto di vita e di gestione

Obiettivo:
darsi -come città - “una scrollata”. La città ha bisogno di modalità organizzative ed espressive che consentano all’energia creativa degli individui e dei gruppi di divenire produttiva sul piano sociale, economico e politico nella vita collettiva.
Filosofia del COMITATO
Il nostro Paese è ricco di fermenti, tensioni, idee, di giovani che hanno bisogno di dar forma ai propri talenti, nelle varie discipline artistiche, dalla prosa al canto, dalla danza alla musica, e che soffrono per la mancanza di spazi dove esprimersi. Quello che a noi interessa, è il recupero di quei luoghi, luoghi che configurino opportunità, spazi di possibilità e che permettano di fare arte e sviluppare il livello culturale della comunità.
Vogliamo valorizzare e sviluppare risorse territoriali, culturali, architettoniche, economiche, capaci di ricreare le condizioni relazionali e socializzanti necessarie alla vita di comunità e che consentano ai cittadini di riappropriarsi dei propri spazi, rendendoli coerenti con i propri bisogni, anche di felicità.
L'azione emancipatrice dell'arte che riattiva processi di interazione sociale, alimenta dinamiche di identificazione, risveglia senso di appartenenza, produce nuove reti sociali, costruisce futuro.
Vogliamo portare avanti quella che è a pieno titolo una vera battaglia di civiltà.
Viviamo un momento storico in cui sempre di più lo spazio culturale ha assunto la dimensione di luogo simbolico di rinascita della città, di luogo in cui la collettività si incontra e si riconosce.
Ecco perché il tema va posto con forza all'attenzione dell'opinione pubblica. Perché è in discussione non semplicemente l'agibilità di uno spazio per le arti performative (che avrebbe, comunque, riflessi strategici rispetto alle possibilità di sviluppo e di crescita di una comunità), ma perché è in discussione l'agibilità di uno spazio per la democrazia.
È evidente che al primo posto resta la necessità di una nuova sensibilità della classe politica e dirigente del Paese nei confronti delle politiche culturali.
A partire da un piccolo teatro è possibile valorizzare un intero territorio e offrire un'importante opportunità di crescita alla collettività.